Come diventare Guida Turistica – Abilitazione, requisiti e novità della riforma
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Guidare persone curiose alla scoperta di città, monumenti e panorami è una delle esperienze più affascinanti che il mondo del turismo possa offrire. Raccontare storie, spiegare opere d’arte, mostrare angoli nascosti e mantenere viva l’attenzione del gruppo è, infatti, il cuore del lavoro della guida turistica.
Se ami la cultura, ti piace parlare in pubblico e hai una naturale predisposizione per le relazioni, questa professione può diventare un vero percorso di vita.
In questa guida trovi tutto ciò che serve per intraprendere la strada verso l’abilitazione: i requisiti richiesti, come funziona l’esame, quali sono le competenze fondamentali e cosa cambia con la nuova normativa. Se invece desideri esplorare altri percorsi, puoi consultare anche le nostre altre guide dedicate a “Come diventare”.
Diventare guida turistica: cosa significa davvero
La guida turistica è il professionista che accompagna singoli visitatori o gruppi nei luoghi di interesse storico, artistico, naturale o culturale, illustrandone le caratteristiche con spiegazioni accurate. Non si limita a trasmettere informazioni, ma costruisce un vero racconto che aiuta il visitatore a comprendere il contesto, l’evoluzione, il valore e le curiosità di ciò che sta osservando.
È importante distinguere questa figura dall’accompagnatore turistico. Mentre la guida è autorizzata a spiegare approfonditamente monumenti, musei e beni culturali, l’accompagnatore ha un ruolo più organizzativo: supporta il gruppo nel viaggio ma non fornisce descrizioni tematiche specifiche.
L’attività di guida offre molti aspetti positivi, come la possibilità di condividere la propria passione e di lavorare in luoghi ricchi di storia e bellezza. Allo stesso tempo, richiede la capacità di gestire gruppi eterogenei, adattarsi ai cambiamenti climatici e mantenere sempre alto il livello di attenzione del pubblico.
Il nuovo regolamento: cosa cambia
Dal 13 luglio 2024 è entrata in vigore una riforma che ha ridefinito l’accesso alla professione. Le novità principali riguardano l’introduzione dell’esame nazionale di abilitazione, l’obbligo di formazione continua, la creazione dell’elenco nazionale delle guide turistiche e nuove procedure per il riconoscimento delle qualifiche estere.
Il regolamento ha anche introdotto sanzioni più rigorose per chi esercita senza abilitazione e norme specifiche per i lavoratori provenienti da altri paesi UE.
Ci sono però alcune eccezioni: la normativa non si applica nelle Regioni a Statuto speciale e nelle Province autonome, dove continuano a valere regole diverse.
Le associazioni di categoria, come Confguide-Confcommercio, hanno espresso pareri misti. La riforma è stata accolta positivamente per alcuni aspetti di tutela della professione, ma non sono mancate critiche. In particolare, l’abbassamento del titolo di accesso da laurea a diploma e la riduzione delle lingue obbligatorie da due a una sono stati considerati passi indietro rispetto agli standard qualitativi. Ha fatto discutere anche la possibilità, concessa agli enti del Terzo Settore, di organizzare visite guidate senza professionisti abilitati.
Requisiti e competenze richieste
Per diventare guida turistica è necessario possedere alcuni requisiti fondamentali. Innanzitutto bisogna essere maggiorenni e disporre di un titolo di studio adeguato, che può essere una laurea triennale oppure una qualifica professionale specifica prevista dalla normativa. Se la qualifica è stata conseguita all’estero, deve essere riconosciuta secondo le procedure previste.
È obbligatorio superare l’esame di abilitazione nazionale e dimostrare la conoscenza di almeno una lingua straniera a livello C1. Il candidato non deve aver ricevuto condanne definitive per reati dolosi né per abuso di professione o attività analoghe.
Oltre ai requisiti formali, il lavoro richiede una serie di competenze personali che fanno la differenza. Una guida deve saper comunicare in modo chiaro e coinvolgente, possedere una conoscenza approfondita dei luoghi in cui opera e avere la capacità di gestire gruppi molto diversi tra loro. Empatia, pazienza e capacità di adattamento sono qualità indispensabili, così come una solida preparazione in storia dell’arte, cultura locale, archeologia e diritto del turismo.
Come ci si prepara all’esame
Il percorso consigliato varia in base al background di ciascuno, ma in generale include studi universitari nelle discipline artistiche, archeologiche o linguistiche, affiancati da corsi di formazione specifici per l’esame. Tirocini e stage presso musei, siti archeologici o enti turistici sono particolarmente utili per acquisire esperienza reale sul campo.
L’esame si articola in tre prove.
La prima è una prova scritta, costituita da quiz a risposta multipla su temi come storia dell’arte, geografia, storia, beni culturali, turismo e accessibilità.
Segue una prova orale che approfondisce le stesse materie e comprende anche una verifica della lingua straniera.
Infine, è prevista una prova tecnico-pratica in cui il candidato deve condurre una visita simulata, dimostrando di saper illustrare i luoghi in modo chiaro e professionale.
Formazione continua e specializzazioni
Una volta ottenuta l’abilitazione, le guide turistiche devono aggiornarsi periodicamente: sono previste almeno cinquanta ore di formazione ogni tre anni. È un obbligo ma allo stesso tempo un’opportunità per arricchire le proprie conoscenze.
Molti professionisti scelgono di specializzarsi. C’è chi si dedica alle visite archeologiche, chi ai percorsi naturalistici, chi ai tour enogastronomici o all’arte contemporanea. La specializzazione permette di distinguersi e attrarre un pubblico più mirato.
Per chi ha acquisito la qualifica in un paese dell’Unione Europea è previsto un iter di riconoscimento: in alcuni casi basta la documentazione, in altri è necessario sostenere l’esame o completare un periodo di tirocinio di adattamento supervisionato.
Carriera e opportunità professionali
Le possibilità di lavoro sono numerose. Le guide possono operare per tour operator, agenzie di viaggio, musei, enti culturali o lavorare come liberi professionisti offrendo visite personalizzate.
Molte destinazioni presentano una forte stagionalità, motivo per cui alcuni professionisti svolgono l’attività solo in determinati periodi dell’anno, mentre altri riescono a lavorare continuativamente soprattutto nelle grandi città d’arte.
Il reddito varia molto: alcuni lavorano con compensi fissi, altri invece ricevono pagamenti a visita o a ora. L’esperienza, la lingua parlata e il tipo di specializzazione incidono notevolmente sui guadagni. Lingue rare o settori di nicchia possono aumentare le opportunità.
Manuali per prepararsi all’esame
Esistono diversi manuali aggiornati al nuovo regolamento che raccolgono teoria e quiz utili per le prove. Sono strumenti indispensabili per la preparazione e coprono tutte le materie richieste: arte, storia, geografia, archeologia, beni culturali, diritto del turismo e accessibilità. Alcuni manuali includono anche simulazioni di quiz o prove pratiche, oltre ad accessi a piattaforme digitali dedicate.

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